20/04/11

L'ingiusta giustizia italiana

 
L'ingiustizia italiana è un dato oggettivo. Processi interminabili spesso caduti nel nulla di fatto, ombre di corruzione, truffatori a piede libero e molto altro, le cronache sono piene di eventi e narrazioni in proposito. L'ingiustizia però non si ferma qui, troppe volte non si ha la certezza della pena, non vi sono adeguati strumenti di prevenzione e di recupero.
Chi viene giudicato colpevole, m molte volte anche ingiustamente, viene abbandonato a se stesso, magari per piccoli reati finisce per perdere la vita in carcere, mentre collusi mafiosi, assassini e delinquenti della peggior specie godono di permessi e benefici. Situazioni al limite del paradosso. Chi commette reato è giusto che paghi ma in che modo? C'è equità nel giudizio dei processi italiani? L'interpretazione dei giudici (a volte al limite delle decenza) è garanzia di giustizia? E' giusto che chi giudica non debba mai rispondere del suo operato? E' giusto che vi siano processi che durano da anni (alcuni da decenni) senza risultati? A colpa di tutto questo di chi è?
Sappiamo tutti che toccare le toghe in Italia è considerata blasfemia, ma andrebbe fatto servirebbe una modifica regolamentare e comportamentale, ma per fare questo serve una politica forte, concreta e credibile (forse nel panorama Nazionale ad oggi non vi sono figure simili)
Chi giudica ha un compito certamente difficile, per questo motivo deve poterlo svolgere con la massima serenità e capacità di giudizio. Elementi questi facilmente influenzabili da molteplici.
Putroppo questa palude che rappresenta la giustizia italiana porta ogni anno anche a conseguenze pesanti sia sotto il punto di vista economico che di vite.
Ogni anno muoiono nelle nostre carceri circa 180 persone. Spesso sono giovani che sono in cella per piccoli reati abbandonati a loro stessi, l'ultimo esempio è quello di Carlo Saturno era uno dei tanti. Aveva 23 anni, trovato impiccato. Sì' trovato, come fosse un ritaglio di giornale, un oggetto da collezione. La giustizia italiana è anche questo, per la giustizia italiana i giovani italiani che sbagliano, possono morire così, giudicati ed abbandonati, per aver commesso dei reati vero ma di che livello?
Il giovane stava scontando una condanna per furto, ma era anche uno dei tre testimoni del processo contro nove agenti di polizia penitenziaria del carcere minorile di Lecce accusati di violenza e abusi nei confronti dei giovani detenuti Per quanti errori possano fare i ragazzi come Carlo, la loro morte li riscatta. Ma chi riscatterà questo Stato che lascia morire i suoi giovani nelle carceri dove dovrebbe garantire la loro sicurezza? Chi ripaga le persone ingiustamente accusate? Chi ripaga le persone che non trovano giustizia? Chi ripaga i danni di una giustizia lenta ed inefficiente?
Non lo so, so solo che gli Italiani pagano questa giustizia con molti soldi, troppi visti i risultati,ma dalla giustizia non vengono ripagati, come dire oltre il danno la beffa..
Mi piacerebbe che una volta fossero gli italiani a dare un giudizio a questa giustizia per renderla cosciente della propria inefficienza.




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